Ci siamo giocati 87 Miliardi di euro!

Oltre 87 miliardi di euro spesi nel 2015, trenta milioni di italiani tentati almeno una volta dalle scommesse, dalle slot o dal gratta e vinci. […] Dall’1,3% al 3,8% della popolazione (da 767.000 a 2.296.000 adulti) è da considerarsi ‘malata’ di azzardopatia al punto da aver bisogno di cure da dipendenze.
VOLUME D’AFFARI
L’ultima ‘Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia’, presentata nel 2015, parla chiaro: il gioco d’azzardo genera un volume di raccolta complessivo pari a più del 3% del prodotto interno del Paese, che colloca l’Italia al quarto posto a livello mondiale. Secondo le stime di Agipronews, nel 2015 gli italiani hanno speso 87,8 miliardi di euro per giocare, dato decisamente lontano da quello del 2003, quando la spesa era stata di poco più di 15 miliardi. Nel corso degli anni si è assistito a un rapido incremento delle cifre. Dal 2004 al 2009 la somma spesa è più che raddoppiata, passando da 24,3 miliardi a 54,2. A dominare sono le slot; a loro, infatti, spetta il primato in termini di spesa: se nel 2003 non erano ancora così diffuse e raccoglievano appena 3,67 miliardi, nel 2015 la stima è di 25,6 miliardi.
Tra il 2014 e il 2015 c’è chi sale e c’è chi scende. L’aumento più rilevante (pari al 163,4%) è relativo a ‘Betting exchange’ (un particolare tipo di scommesse online), divenute legali nel 2014 e quindi ancora poco conosciute, seguito dalle scommesse più tradizionali (+26,8%) e dai casinò (+6,7%). Calano SuperEnalotto (-9,9%), poker a torneo (-10,1%) e le scommesse virtuali (-2,4%).
LA PATOLOGIA IN ITALIA
La ‘Relazione’, distingue tra giocatori ‘problematici’ (cioè coloro che giocano frequentemente e sono a rischio dipendenza) e giocatori ‘patologici (cioè con una vera e propria malattia)’: nel primo caso si parla di una percentuale che va dall’1,3% al 3,8% della popolazione da 767.000 a 2.296.000 italiani adulti), nel secondo dallo 0,5% al 2,2% (da 302.000 a 1.329.00 italiani adulti). Lo scorso anno sono state circa 12.000 le persone che hanno chiesto aiuto al servizio sanitario per superare la propria dipendenza.
Fonte e articolo completo su: La Presse