Fase 2: Gioco d’azzardo. Parziale marcia indietro del Governo

È indubbio che in Italia il gioco d’azzardo goda di una corsia preferenziale rispetto a molte altre attività, meno redditizie per l’erario statale. Questa, sicuramente, la ragione per cui l’industria del gioco d’azzardo è stata l’ultima a chiudere, il 21 Marzo.
Alla notizia di una precoce riapertura dei centri scommesse, dura è stata la reazione dell’economista Luigino Bruni, Professore ordinario di economia politica all’Università LUMSA di Roma e Presidente della Scuola di Economia Civile, che commenta: “Il premier ha chiesto etica e senso di responsabilità ai cittadini per poter affrontare questa fase durissima di emergenza sanitaria e i cittadini si sono fidati, però la fiducia non può essere a senso unico”, continuando “ci vuole prudenza per tutto, e il gioco d’azzardo non è una priorità, anzi è una tassa occulta sui ceti più poveri della popolazione”. Bruni ha, quindi, indirizzato un appello al Presidente del Consiglio, sperando in un passo indietro sulla questione della ripartenza del gioco d’azzardo.
Anche “Mettiamoci in gioco”, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, si pone in netto contrasto con questa decisione, scrivendo: “è tutt’altro che un’attività essenziale, anzi comporta numerosi rischi di carattere sia sociale sia sanitario. Proprio la situazione di lock-down ha avuto il positivo risultato di contenere le forme di abuso e dipendenza da gioco d’azzardo. Sarebbe sorprendente e deplorevole che, in una situazione di grave impoverimento del Paese, si consentisse la riapertura di locali che producono, di fatto, ulteriori perdite di denaro, specie per le fasce più deboli della popolazione”.
È probabilmente grazie a questi e altri appelli, come quello della Consulta Nazionale Anti-usura, che sulla riapertura del gioco d’azzardo si è verificato un parziale dietrofront. Se da un lato, Lotto e Superenalotto saranno riavviati dal 4 maggio, dall’altro un decreto del Direttore Generale dell’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, chiarisce che l’11 maggio non saranno riaperte scommesse sportive e slot machine nei tabaccai e negli altri esercizi in cui era prevista dalla fase 2, poiché considerati pericolosi per il rischio di assembramenti.